OPERE ARTISTICHE
L'opera, è attribuita a Francesco Rosselli (Firenze 1448 - 1513 circa), pittore fiorentino di secondo piano, che operò seguendo fedelmente l'insegnamento di Alessandro Allori.
Nella terza cappella a sinistra della Basilica di Bagno di Romagna si venera l'immagine miracolosa della "Beata Vergine del Sangue" o "Madonna del Sangue".
Lungo la parete destra della Chiesa di S. Silvestro s'innalza una elegante e solenne cappella dedicata alla Madonna e datata 1515: una delle testimonianze più significative d'arredo lapideo d'impronta toscana nella alta valle del Savio.
Nel Seicento l'affresco è stato sepolto nel rialzamento dell'hospitale continuamente allagato dalle piene del Savio e del vicino fosso. Oggi lo si può di nuovo ammirare all'interno del ristorante "Cenacolo Santa Lucia".
Nella prima cappella a destra della Basilica di Santa Maria Assunta di Bagno di Romagna è esposto un Crocifisso ligneo policromo, databile al XV secolo.
Crocifisso del Soccorso (1510) a S. Piero in Bagno
L'imponente e suggestivo Crocifisso (cm 251 x 125 x 22) fu probabilmente modellato da Girolamo della Robbia (1488-1566), figlio di Andrea, tra il 1530 e il 1566.
Fu eseguita da un anonimo pittore fiorentino verso la fine del Cinquecento.
Il rilievo di Bagno, accuratamente modellato in un unico pezzo, cavo sul retro e sotto la base, ricoperto da tracce di doratura, sarebbe stato eseguito dalla bottega di Donatello verso il 1410.
All'interno della Basilica di S. Maria Assunta, splende in lucentezza di foglia d'oro la tavola di schietto sapore fiorentino, attribuita al cosiddetto "Maestro di Sant'Ivo".
In un tabernacolo d'arenaria sulla parete della Basilica di S. Maria è collocata una statua in bronzo raffigurante la "Madonna col Bambino" (1996), opera dello scultore cesenate Ilario Fioravanti (1922 - 2012).
La pala è datata 1495 e firmata "IULIUS", forse individuato nel pittore fiorentino Giuliano Amidei (morto a Lucca nel 1496), allievo di Neri di Bicci e collaboratore di Piero della Francesca.
Sulla parete sinistra della chiesa parrocchiale di S. Silvestro a Fontechiusi è collocata una pala d'altare raffigurante la "Madonna col Bambino, San Nicola e San Giacomo", detta anche Madonna del Latte perchè il Bimbo allatta al seno della Madre.
Nel secondo altare di sinistra della Basilica di Bagno è esposto l'olio su tavola (cm 231 x 191) raffigurante "La Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Evangelista e Giovanni Battista", di equilibrata misura e memore di ricordi primo cinquecenteschi e manieristici.
E' un pregevole affresco di arte toscana della seconda metà del secolo XV°, posto nella parrocchiale di Poggio alla Lastra, e raffigura la Madonna col Bambino ed i Santi Pietro e Paolo a cui la chiesa è intitolata.
L' affresco, attribuibile ad un anonimo artista romagnolo tardogotico operante intorno alla metà del Quattrocento, è custodito sull'altare del Santuario.
Le tre tele, provenienti dal soppresso monastero di S. Felicita di Firenze, furono trasferite a Bagno di Romagna nel 1874 dalle RR. Gallerie e Musei di Firenze. Tutte sono anteriori al 1629.
Il rilievo di Bagno, accuratamente modellato in un unico pezzo, cavo sul retro e sotto la base, ricoperto da tracce di doratura, sarebbe stato eseguito dalla bottega di Donatello verso il 1410
Splendida statua in terracotta policroma, modellata verso il 1490 da Andrea di Marco della Robbia (1435-1525), probabilmente su commissione dei monaci camaldolesi di Bagno di Romagna.
La Beata Giovanna da Bagno, cara alla devozione popolare, visse durante l'alto Medioevo in un romitaggio femminile della zona secondo le regole dell'ordine camaldolese. Il suo corpo è conservato in una teca di vetro all'interno della Basilica, nella prima cappella a sinistra.
Al centro dell'abside della Basilica di Bagno di Romagna troneggia il trittico di Neri di Bicci (1419-1492), ultimo esponente di una bottega molto attiva a Firenze tra il Tre e il Quattrocento.
Le 14 stazioni in bronzo della "Via Crucis", collocate lungo la mulattiera che da S. Piero in Bagno giunge a Corzano (1 km), sono state eseguite (1990) dall'artista sampierano, ma fiorentino di formazione, Carmelo Puzzolo, classe 1934.