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LUOGHI DI INTERESSE NATURALISTICO

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Area wilderness Fosso del Capanno

Area wilderness Fosso del Capanno

L'area si estende su circa 500 ettari nella zona tra il monte Zuccherodante (1127) e Poggio Lombardone (1274), tra la SP. 138 di Passo dei Mandrioli e la mulattiera di Passo di Serra, e confluisce vertiginosamente nei fossi del Capanno e di Racetto.

E' la prima area italiana ad essere designata tale (1988)  perché si mantiene in uno stato selvaggio e preserva una situazione ambientale antica dove le forme della natura possono evolversi liberamente: è infatti totalmente isolata, non vi è antropizzazione, non vi sono piste, è delimitata da confini naturali, costituiti dagli spartiacque dei valloni. Il visitatore che vi s'addentra ha la reale sensazione di silenzio, solitudine, isolamento.

Il primo nucleo lo si deve alla "Fondazione Domenico Ghezzo" - amministrata dalle ACLI di Cesena - che nel 1988 affidò, per garantirne la difesa contro futuri sfruttamenti, una sua proprietà di 118 ettari lungo il Fosso del Capanno alla "Associazione Italiana per il Wilderness", che protegge l'ambiente per mantenerne inalterati i valori naturalistici. Nel 1990 l'Azienda Regionale delle Foreste dell'Emilia Romagna (ARFER) decise di annettervi un settore di 255 ettari del proprio patrimonio, impegnandosi a non realizzarvi interventi selvi-culturali, piste, linee elettriche e manufatti. Nel 1992 anche il Comune di Bagno di Romagna ha esteso il vincolo di "area wilderness" su 159 ettari del proprio demanio confluente nel Fosso di Racetto, annettendovi di fatto la parte più significativa della sua "Macchia dell'Alpe - Bosco dei Mandrioli": una foresta bella e sconosciuta, costituita da una fustaia di faggio vecchio e regolare con esemplari che superano i 30 metri di altezza, demanio comunale fin dal XV secolo.

Il territorio dell'area è un intarsio di vallecole profonde e gole infossate, di pareti scoscese e balzi di roccia viva: l'isolamento e la difficile accessibilità gli hanno consentito di mantenere una certa integrità e conferito quell'aspetto selvaggio che ne costituisce il valore primario. All'interno di confini naturali vi scorrono due torrenti principali (Fosso di Racetto o Mandrioli ed Fosso del Capanno) e numerosi fossi secondari, divisi da creste marnacee, aride e grigie, fortemente incise, che contrastano col vigore dei boschi. Il manto boscoso, un tempo degradato, è infatti in netta ripresa e di grande interesse scientifico per lo studio dello sviluppo spontaneo di una tale biocenosi.
Nella parte più elevata esistono particelle d'alto fusto di faggio ed abete bianco, mentre mano a mano che si scende di quota prevale il ceduo invecchiato di 40 - 50 anni, con specie di cerro, roverella, carpino bianco e nero, nocciolo.

Il buono stato ambientale e l'isolamento hanno costituito un ottimo habitat per la fauna: vi sono ungulati come il cervo, il capriolo, il cinghiale; carnivori quali la volpe, il tasso, la faina ed il lupo. E' presente pure l'aquila reale come territorio di caccia prossimo al sito di nidificazione, mentre vi nidificano l'astore, il gufo reale, il gheppio, la poiana e lo sparviere; nei fossi è presente la trota fario, il gambero di fiume, la salamandrina tergiditata.
Questa area pur esclusa dal "Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna" ne è tuttavia parte complementare tanto paesaggisticamente quanto per le specie faunistiche che abitano il contiguo Parco e che necessitano di ampi spazi per i loro spostamenti; ed oggi è, con la Riserva Naturale Integrale di Sassofratino (all'interno delle Foreste Casentinesi), una delle zone più belle e conservate di tutto quel grande scenario forestale che si estende tra Romagna e Toscana.
 

Come arrivare

Da Bagno di Romagna si segue in direzione sud la SP. 138 e poi la contigua SP. 137 fino al vicino ponte sulla confluenza del Fosso delle Gualchiere nel Fiume Savio. Lasciata l'auto nell'apposito spiazzo, si scende verso il nucleo delle Gualchiere percorrendo l'antica via dell'Alpe di Serra fino al ponte sul Fosso del Capanno dove due sentieri non segnati e privi di manutenzione s'inoltrano per la valle.
Occorre fare molta attenzione e muoversi con prudenza.





 
Sun, 27 Feb 2022 10:29:56 +0000

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